martedì 14 giugno 2011

VARI TIPI DI SCRITTURA

Scrittura runica detta "futhark" utilizzata dagli antichi Germani








Scrittura carolina introdotta dai monaci,diffusa durante Carlo Magno




Scritture Gebrochene Schriften utilizzate dall'XI secolo

Scrittura detta "textura" da Johann Gutenberg (1390-1468)



Scrittura "Fraktur" tra la fine del XV secolo e l'inizio del XVI secolo
Scrittura latina sviluppatasi nei paesi sudeuropei a partire dal XV secolo


Scritture sviluppatesi durante il periodo nazista ed in seguito abolite nel settembre 1941 e sono le 
deutsche Kurrentschrift e Sutterlinschrift

IPERTESTO

Un ipertesto è un insieme di documenti messi in relazione tra loro tramite parole chiave. Può essere visto come una rete; i documenti ne costituiscono i nodi. La caratteristica principale di un ipertesto è che la lettura può svolgersi in maniera non lineare: qualsiasi documento della rete può essere "il successivo", in base alla scelta del lettore di quale parola chiave usare come collegamento. È possibile, infatti, leggere all'interno di un ipertesto tutti i documenti collegati dalla medesima parola chiave. La scelta di una parola chiave diversa porta all'apertura di un documento diverso: all'interno dell'ipertesto sono possibili praticamente infiniti percorsi di lettura. L'ipertesto informatico è la versione di ipertesto più usata e più diffusa oggi. Il computer ha automatizzato il passaggio da un documento all'altro. I documenti sono leggibili a video grazie a un'interfaccia elettronica, le parole chiave in esso contenute appaiono marcate (sottolineate oppure evidenziate, ecc) in maniera da renderle riconoscibili. L'ipertesto consiste in un collegamento alla parola chiave (opportunamente evidenziata allo scopo), che talvolta appare nello schermo anche sotto forma di icona o immagine. Selezionando o posizionandosi su tale parola o oggetto e facendo clic con il mouse oppure dando l'invio (per navigazione basata sulla tastiera) si ottiene come conseguenza l'apertura di un altro documento, che si può trovare sullo stesso server o altrove. Quindi le parole chiave funzionano come collegamenti ipertestuali (hyperlink in inglese), che consentono all'utente di navigare verso informazioni aggiuntive. Dopo la nascita del World Wide Web (1993) l'ipertesto ha avuto un notevolissimo sviluppo. Tutto il web, infatti, è stato concepito dal suo inventore, l'inglese Tim Berners-Lee, come un ipertesto globale in cui tutti i siti mondiali possono essere consultati da tutti. La pagina web è il singolo documento e la "navigazione" è il passaggio da un sito all'altro tramite i "link". L'interfaccia per visualizzare i siti web (e le pagine ipertestuali contenute) è il browser. Agostino Ramelli, ingegnere svizzero-italiano nato nel 1531, ideò la "ruota dei libri", un leggìo multiplo rotante, ideato per consentire l'agevole lettura contemporanea di più testi e che si può considerare una prima forma di ipertesto. Il concetto di ipertesto è stato rivalutato dall'informatica, a cui si è interessata fin dalle sue origini. Secondo Ted Nelson,l'inventore dell'ipertesto,che coniò il termine "hypertext" nel 1965, la definizione riveste un significato più ampio, coinvolgendo qualsiasi sistema di scrittura non lineare che utilizza l'informatica. 












un esempio di ipertesto con i vari collegamenti

giovedì 9 giugno 2011

IL TELEFAX

Il telefax, spesso abbreviato in fax, è un servizio telefonico consistente nella trasmissione e ricezione di immagini fisse o documenti scritti. Da un punto di vista tecnologico è uno standard di telecomunicazioni. Il fax, per estensione, è l’immagine fissa ed è anche l’apparecchio telefonico che le  invia e le riceve. L'inventore scozzese Alexander Bain è citato come inventore del primo fax, brevettato nel 1843 e basato su un meccanismo elettromeccanico a pendolo.
Nel 1861 fu impiegata per la prima volta una macchina anticipatrice dell'odierno fax, basata sul moto di un pendolo: il Pantelegrafo di Giovanni Caselli. Nel 1924 un tecnico della Radio Corporation of America (RCA), Richard H. Ranger, inventò il fotoradiogramma senza fili, in grado di trasmettere immagini via radio attraverso l'oceano atlantico. La tecnologia del telefax divenne praticabile su larga scala solamente verso la metà degli anni settanta quando le tre tecnologie alla base (scanner, stampante e modem) hanno raggiunto un sufficiente livello di sviluppo e di economia. Dapprima il sistema ha avuto ampia diffusione in Giappone per il fatto che è più semplice e veloce scrivere gli ideogrammi e spedirli via telefax piuttosto che digitarli su una macchina tipo telex.
Successivamente, negli anni ottanta, la tecnologia è divenuta più affidabile e si è diffusa in tutto il mondo.
Attualmente, sebbene il fax sia ampiamente usato nelle aziende, la sua tecnologia è in progressiva obsolescenza, superata dalle tecnologie di Internet.



















nell'immagine è rappresentato un esempio di fax

domenica 5 giugno 2011

LA SCRITTURA BRAILLE

Il braille è un sistema di scrittura e lettura a rilievo per ciechi ed ipovedenti messo a punto dal francese Louis Braille nel 1829. Consiste in simboli formati da 6 punti( o massimo 8), impressi con un punteruolo su fogli di carta spessa o di plastica. Il punteruolo viene orientato da chi scrive entro caselle della grandezza di circa 3×2 millimetri, inserite in un regolo in plastica o in metallo di lunghezza variabile che viene fatto scorrere su un telaio incardinato su una tavoletta scanalata dello stesso materiale, su cui si blocca il foglio. I caratteri di questo sistema segno-grafico possono anche essere riprodotti mediante una macchina detta "dattilobraille". Questa macchina è formata principalmente da sei tasti per cui ogni tasto imprime un punto sulla carta più il tasto spaziatore per separare le varie parole. Con la "dattilobraille" il non vedente è in grado di sentire subito ciò che scrive mentre con la tavoletta Braille il cieco scrive al contrario rispetto al reale posizionamento dei simboli. Il sistema Braille è pure utilizzato in informatica; infatti, display tattili (display braille) che riproducono caratteri ad otto punti consentono ad un non vedente di leggere i contenuti che appaiono sullo schermo di un calcolatore e riescono a cambiare il significato dei singoli segni,ad esempio si può decidere che la “a” si faccia con il punto 2 anziché con il 1. A causa del limitato numero di simboli disponibili nell'alfabeto braille (solo 64 ovvero 26, incluso lo spazio,nel caso di 6 punti) esistono diversi significati per ogni carattere, a seconda dell'argomento trattato e del linguaggio usato. Per esempio, il braille si adatta anche a rappresentare musica, matematica e chimica,oltre a scritture anche diverse da quella latina.









scrittura braille con la rispettiva traduzione in lettere